Per le coppie che stanno progettando l’arrivo di un bimbo o che sono già in dolce attesa, il monito degli esperti è di dire addio al fumo. Interrompere il consumo di sigarette è, infatti, indispensabile per tutelare il buon esito della gravidanza e il benessere del bebè, prima e dopo la nascita.
“Quando una coppia desidera un bebè, il suggerimento è di abbandonare le sigarette almeno tre mesi prima di cercare una gravidanza”, consiglia Salvatore D’Asta, ginecologo a Vittoria, in provincia di Ragusa. “In questo modo, soprattutto se i futuri genitori sono fumatori ‘forti’, avranno il tempo per ridurre gradualmente il consumo di sigarette e arrivare al concepimento liberi da questa dipendenza. Una misura utile anche per favorire il concepimento stesso: numerosi studi hanno dimostrato che il fumo riduce di oltre il 30% le probabilità riproduttive. La nicotina interferisce, infatti, con il ciclo ovulare e con l’equilibrio ormonale, riducendo i livelli di progesterone (ormone che favorisce l’impianto e lo sviluppo iniziale dell’embrione) nell’organismo femminile. Non solo. Le sigarette possono anche provocare modificazioni nell’endometrio, la mucosa che riveste internamente le pareti uterine, ostacolando così l’annidamento e la maturazione dell’ovocita fecondato. E nell’uomo, il fumo è responsabile di una riduzione del numero e della mobilità degli spermatozoi“.
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Se fuma la futura mamma
Per chi sta ancora fumando quando si accorge di essere in dolce attesa, il suggerimento è di non rimandare l’addio alle sigarette, poiché il fumo può compromettere il buon proseguimento della gravidanza. “Una sigaretta contiene circa 5000 sostanze dannose, di cui alcune tossiche, alcune cancerogene”, spiega il ginecologo. “Se la donna fuma, anche il suo bambino fuma: le tossine raggiungono il bebè tramite la placenta e il cordone ombelicale e alterano gli scambi nutrizionali tra lui e la mamma. A causa della nicotina – che provoca vasocostrizione – diminuisce l’irrorazione sanguigna dell’utero e della placenta: di conseguenza, si verifica un minor apporto di sangue, nutrimento e ossigeno al bambino. Inoltre, il monossido di carbonio assunto con il fumo riduce l’apporto di ossigeno nella circolazione della mamma e del bambino”. Il cattivo funzionamento della placenta interferisce con la crescita del futuro bebè: diversi studi hanno evidenziato una riduzione del peso alla nascita fino al 10% per i bimbi di mamme fumatrici. E il rischio che il neonato pesi meno di 2500 grammi risulta quasi doppio se la futura mamma fuma più di venti sigarette al giorno”.
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Se fuma il futuro papà
Se il partner è un fumatore, la raccomandazione di dire addio alle sigarette vale anche per lui. “Recenti studi hanno evidenziato che, se la futura mamma non fumatrice è esposta al fumo passivo durante la gravidanza, si verifica un significativo decremento del peso alla nascita del bebè”, sottolinea Salvatore D’Asta. “E si è visto che i livelli di nicotina presenti nel meconio (le prime feci del neonato) non differiscono sostanzialmente da quelli riscontrati nei bebè di mamme fumatrici lievi-moderate”.
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Complicazioni nei 9 mesi
L’abitudine di fumare aumenta anche il rischio che si verifichino complicazioni legate alla gravidanza. “Il fumo nei nove mesi è associato a una maggior incidenza di placenta previa, ovvero inserita troppo in basso nel segmento inferiore dell’utero, emorragie e infezioni del liquido amniotico“, spiega Salvatore D’Asta. “Cresce anche il rischio di distacco di placenta, di rottura prematura delle membrane e, infine, di parto pretermine“.
“Gli studi hanno dimostrato il collegamento tra fumo nell’attesa e minor durata della gravidanza”, conferma Giacomo Toffol, pediatra, responsabile del gruppo Pediatri per un mondo possibile, che fa parte dell’Associazione Culturale Pediatri. “Visti i rischi comportati da questa abitudine”, riprende D’Asta, “si raccomanda di dire addio alle sigarette per tutelare il buon proseguimento della gravidanza. Un monito valido per tutte le future mamme”.
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Chi ti può aiutare
Se l’addio alle sigarette si rivela particolarmente difficile, rivolgiti a persone od organismi competenti. Sul sito del Ministero della Salute troverai un elenco organizzato per regioni di ambulatori, unità sanitarie locali e centri antifumo della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT). Per sapere qual è il centro antifumo più vicino puoi contattare anche il Telefono Verde contro il Fumo, attivato dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità: 800554088.
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