giovedì 10 novembre 2016

Cardiotocografia: scopriamo qualcosa di più

Se una mamma aspetta un bambino dovrebbe conoscere tutti gli esami raccomandati solitamente per evitare problemi in seguito. Sempre meglio prevenire soprattutto se già prima della gravidanza si soffre di qualche disturbo cardiaco (ipertensione, aritmia, scompenso etc.) o se ci sono nella vostra famiglia di origine casi di anomalie cardiache. La cardiotocografia è realizzabile con il cardiotocografo, non è invasiva ed è indolore. Cosa si cerca di più?

In cosa consiste la cardiotocografia?

cardiotocografiaSulla donna vengono poste due sonde con il fine di misurare battito e contrazioni del cuore neonatale: una sonda è ad ultrasuoni ed è collocato sull’addome della donna, l’altra è appoggiata sul fondo uterino.

Il ginecologo e l’ostetrico controllano le vostre contrazioni uterine.

Tutto ciò è registrato su uno schermo e un’apparecchiatura in grado di stampare i dati: il battito del nascituro dovrebbe essere regolare; in caso contrario la diagnosi tende a variare a seconda del risultato.

Se i battiti fanno pensare ad una significativa aritmia, il feto potrebbe essere stressato; va valutato in che momento siamo ossia se all’inizio del travaglio o alla fine. Se ci troviamo alla fine è  abbastanza fisiologico e lo “stress” e non desta alcuna preoccupazione.

Cardiotocografia: quando effettuare l’esame?

Solitamente è effettuabile dalla 30ma settimana, ma raccomandato dalla 37ma.  una volta che si raggiunge il periodo indicato, l’esame va ripetuto settimanalmente fino al giorno del travaglio stesso. Può accadere che durante l’esame, 30 minuti di durata, il nascituro dorma; in questo caso andrebbe svegliato con delicatezza e pazienza e si fa bere alla donna un bicchiere di acqua zuccherata.

E’ altresì consigliabile l’esame, nel caso in cui il nascituro non dà alcun segno che possa far pensare alla vicinissima nascita; se si supera la 40ma settimana anche di 3 o 4 giorni, per decidere se ricorrere al taglio cesareo.

E se l’esame della cardiotocografia desta sospetti?

Vi sono altri esami che il ginecologo potrebbe decidere di farvi fare come la flussimetria o l’ecodoppler.

Oltre a questi ve ne sono altri come l’ossimetria pulsata fetale, un esame semplice e affatto invasivo che si fa al bimbo, ponendo un piccolo sensore sulla guancia. Con tale accertamento gli specialisti sono in grado di valutare il livello e la quantità di ossigeno nel sangue fetale.

Le condizioni per cui si possa eseguire sono: rottura delle acque, posizione cefalica del nascituro, ed un inizio di dilatazione uterina pari circa a 2 cm.

Poi c’è l’elettrocardiogramma fetale che consiste nell’applicazione via vaginale di un elettrodo sulla testa del piccolo; serve la stessa situazione del precedente esame (posizione cefalica e rottura di acque). Si potrebbe menzionare anche un altro tipo di accertamento prelevando un po’ di sangue dal capo del nascituro, ma non viene quasi mai seguito per l’invasività.

Perchè è importante la cooperazione tra ginecologi e cardiologi in gravidanza?

La cooperazione o collaborazione si rivela molto utile poiché durante la gravidanza, la donna vive continue trasformazioni a livello emodinamico: il volume del sangue aumenta, l’andamento sistolico come pure la frequenza cardiaca sono più alte. E’  importante vengano controllati i battiti del nascituro e quelli della donna poiché si può avere un’ulteriore conferma dell’avvicinarsi del parto.

Durante la gravidanza va controllata la frequenza cardiaca che dovrebbe oscillare tra gli 80/90 rispetto ai 70 che caratterizzano lo stato non gestazionale; la normalità si raggiunge dopo circa 2 mesi dal parto.

Se poi si svolge l’attività fisica consentita, ovvero non agonistica, le frequenze cardiache vanno mantenute ai livelli ideali rispettando o il 50-70% della FCmax, o eseguendo sforzi senza superare il 10°-15° punto della scala di Borg.

Come deve essere la frequenza cardiaca in un feto, nel neonato e nel bambino adulto?

cardiotocografia fetoLa frequenza del battito cardiaco fetale è superiore a quella di un adulto sano. Intorno all’ottava settimana di gravidanza, quando il ginecologo riesce per la prima volta a osservare le pulsazioni del cuoricino con l’ecografo, la frequenza si aggira intorno ai 100 battiti al minuto. Alla decima settimana, è salita a circa 175 battiti al minuto. Alla 15esima circa 150 battiti al minuto. Alla 20esima settimana la frequenza media è di 140 battiti al minuto e al termine dell’attesa è di circa 120 battiti al minuto. Il battito del bambino è destinato poi a rallentare progressivamente nel corso degli anni fino alla pubertà.

Fonte:

www.my-personaltrainer.it



Fonte: https://www.idoctors.it/blog/cardiotocografia/

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