lunedì 21 novembre 2016

Ipotermia e temperatura corporea bassa

Descrizione generale

Esposto a temperature fredde, il corpo inizia a perdere calore più velocemente di quanto non lo produca. Il risultato è l’ipotermia, cioè una temperatura corporea anormalmente bassa.

Una temperatura troppo bassa altera il cervello, impedendo al soggetto di pensare con chiarezza o di muoversi bene. Questo rende l’ipotermia particolarmente pericolosa, perché chi la subisce può non realizzare ciò che sta succedendo e quindi non reagire adeguatamente.

L’ipotermia si manifesta perlopiù a temperature ambiente molto basse, ma può avvenire anche con temperature sopra 0°C se il soggetto viene intirizzito da pioggia, sudore o immersione in acqua fredda.

Cause

L’ipotermia è conseguente all’esposizione a un freddo troppo intenso: il corpo perde più calore di quanto non ne produca e la temperatura corporea scende sotto 35°C.

Esistono diversi tipi di ipotermia, secondo la velocità con cui il corpo perde calore:

  • ipotermia acuta o da immersione; accade quando l’individuo perde calore molto rapidamente, per esempio a seguito di una caduta in acqua fredda
  • ipotermia da esaurimento, in cui il corpo è talmente provato da non riuscire più a generare calore
  • ipotermia cronica, in cui il calore viene perso lentamente nel tempo. È comune nelle persone anziane che vivono in luoghi mal riscaldati o in soggetti che dormono in condizioni ambientali rudi

L’ipotermia è più frequente nei luoghi freddi. I rischi sono maggiori se non si indossano strati sufficienti a mantenersi caldi o non ci si copre la testa (la testa dissipa una gran quantità di calore).

L’ipotermia è possibile anche in climi temperati. Per esempio, se un soggetto è inzuppato di pioggia e non si asciuga adeguatamente entro poco tempo, soprattutto se c’è un vento freddo, l’acqua evapora dalla pelle e abbassa la temperatura corporea.

Soggetti a rischio

Alcuni gruppi di persone hanno un rischio maggiore di sviluppare l’ipotermia, perché sono vulnerabili agli ambienti freddi o incapaci di scaldarsi:

  • i lattanti possono perdere calore rapidamente se lasciati in ambienti freddi, perché non possono regolare la temperatura corporea bene come i bambini più grandi e gli adulti; i neonati sono particolarmente a rischio nelle prime 12 ore di vita;
  • i soggetti anziani, soprattutto se non molto attivi, affetti da malattie o in trattamento con farmaci che possono interferire con la capacità di regolare la temperatura corporea;
  • i senzatetto, se non riescono a trovare un riparo;
  • alcolisti e tossicodipendenti, perché fanno uso di sostanze che interferiscono con la capacità di trattenere il calore: i vasi sanguigni rimangono dilatati, dissipando il calore;
  • gli individui con patologie che alterano la memoria, per esempio la sindrome di Alzheimer, possono non riuscire a capire di avere freddo o di avere sintomi da ipotermia;
  • i soggetti affetti da alcune malattie, come problemi cardiaci, artriti gravi o ictus; queste condizioni possono cambiare la capacità del corpo di reagire a variazioni termiche, per esempio colpendo dita delle mani e dei piedi (i primi punti in cui si avverte il freddo);
  • le persone che assumono sedativi, che possono interferire con la capacità di regolare la temperatura:
  • un soggetto caduto in acqua fredda; l’immersione in acqua fredda può far diminuire la temperatura corporea molto rapidamente:
  • gli individui che passano molto tempo in condizioni ambientali fredde, per esempio alpinisti o sciatori;
  • una persona che ha subito un grave trauma, soprattutto se cranico.

Ipotermia perioperatoria

L’ipotermia può svilupparsi anche durante un ricovero ospedaliero, in particolare prima, durante e dopo un intervento chirurgico. Questa ipotermia è detta perioperatoria.
Il personale ospedaliero cercherà di mantenere il paziente al caldo durante il ricovero ospedaliero. In particolare, controllerà la temperatura corporea e potrebbe ricorrere a speciali coperte termiche, in cui viene insufflata aria calda per contrastare il raffreddamento del paziente. Questa prassi è nota come riscaldamento ad aria forzata.
Il paziente dovrà comunque segnalare al personale un’eventuale sensazione di freddo.

Ipotermia terapeutica

In alcuni casi, il medico può deliberatamente indurre ipotermia in un soggetto. Questa ipotermia è detta terapeutica.

Ci sono dati indicativi del fatto che, in alcune circostanze, l’induzione di uno stato di ipotermia può ridurre il rischio di morte e aumentare le possibilità di guarigione.
Questo tipo di trattamento può essere indicato in soggetti che sono stati rianimati per un arresto cardiaco in ambito extra-ospedaliero e sono quindi ricoverati in unità intensiva.

Sintomi

Ipotermia lieve

I segni e sintomi dell’ipotermia lieve sono:

  • Brividi
  • Vertigini
  • Fame
  • Nausea
  • Respiro accelerato
  • Difficoltà nell’esprimersi
  • Leggera confusione
  • Mancanza di coordinazione
  • Stanchezza
  • Aumento della frequenza cardiaca

Ipotermia moderata o grave

Al calare della temperatura corporea, si sviluppano i seguenti segni e sintomi:

  • Brividi, anche se il peggioramento dell’ipotermia comporta l’arresto dei brividi
  • Mancanza di coordinazione
  • Parlata strascicata o borbottio
  • Confusione e difficoltà a prendere decisioni; ad esempio, il paziente può tentare di togliersi indumenti caldi
  • Sonnolenza o livelli molto bassi di energia
  • Mancanza di preoccupazione per il proprio stato
  • Progressiva perdita di coscienza
  • Polso debole
  • Respiro lento e superficiale

Il soggetto in ipotermia in genere non è consapevole delle proprie condizioni perché i sintomi spesso insorgono gradualmente. In più, l’obnubilamento del pensiero associato all’ipotermia impedisce l’auto-consapevolezza. La confusione mentale può anche determinare comportamenti rischiosi.

Ipotermia nei lattanti

Nei bambini piccoli, l’ipotermia si manifesta tipicamente con:

  • Pelle rosso-accesa, fredda
  • Energia molto bassa
  • Pianto debole

Trattamento

Trattamento medico

Secondo il grado di ipotermia, le cure di emergenza possono includere uno dei seguenti interventi per far risalire la temperatura corporea:

  • Riscaldamento del sangue; il sangue può essere prelevato, scaldato e reimmesso nel corpo. Un metodo di riscaldamento comune si basa sull’impiego di un apparecchio per la dialisi, in genere adoperato per il filtraggio del sangue nei pazienti con insufficienza renale. Possono essere usate anche le apparecchiature per i bypass cardiaci.
  • Liquidi caldi per via endovenosa; è possibile somministrare per via endovenosa una soluzione calda di acqua salata per aiutare il riscaldamento del sangue.
  • Riscaldamento delle vie aeree; la somministrazione di ossigeno umidificato con una mascherina o un tubo nasale può scaldare le vie aeree e aiutare ad aumentare la temperatura del corpo.
  • Irrigazione; una soluzione calda di acqua salata può essere adoperata per scaldare alcune aree del corpo, come l’area intorno ai polmoni (pleura) o alla cavità addominale (cavità peritoneale).

In presenza di segni di ipotermia, misurare la temperatura corporea del soggetto. Se inferiore a 35°C, deve essere considerata un’emergenza medica; occorre ricorrere tempestivamente al medico.

Se non sono disponibili cure mediche, iniziare a scaldare la persona:

  • Portare la vittima in una stanza o in un ricovero caldi.
  • Rimuovere qualunque indumento bagnato.
  • Scaldare prima il centro del corpo, quindi torace, collo, testa e inguine, utilizzando se disponibile una coperta elettrica. In alternativa, usare il contatto pelle-pelle sotto strati asciutti non rincalzati di coperte, vestiti, tovaglioli o lenzuola.
  • Le bevande calde possono essere di aiuto, ma va ASSOLUTAMENTE EVITATO l’alcol.
  • Non cercare di far bere una persona priva di coscienza.
  • Una volta che la temperatura corporea è risalita, mantenere la persona asciutta e avvolta in una coperta calda, compresi testa e collo.
  • Ricorrere a un supporto medico appena possibile.

Un soggetto con ipotermia grave può essere incosciente e può sembrare privo di polso o di attività respiratoria. In questo caso, interagire delicatamente con la vittima e ottenere assistenza medica immediatamente. Anche se la vittima sembra morta, bisognerà tentare la rianimazione cardiopolmonare (RPC). Questa dovrà essere mantenuta mentre la vittima viene scaldata, finché non risponde alle manovre o fino all’arrivo del soccorso medico. In alcuni casi, soggetti in ipotermia apparentemente morti possono essere rianimati con successo.

Osservare le seguenti precauzioni:

  • NON assumere che una persona immobile nel freddo sia già morta.
  • NON usare direttamente il calore (come acqua calda o una lampada) per scaldare la persona.
  • NON somministrare alcolici.

Rivolgersi al medico se…

Chiamare il 118 ogni volta che si sospetta l’ipotermia. Aspettando l’arrivo degli aiuti, iniziare a erogare i primi soccorsi.

Prevenzione

  1. NON bere alcolici o fumare prima di esporsi al freddo. Bere molto, mangiare e riposare bene.
  2. Indossare indumenti adatti alle basse temperature per proteggere il corpo. In particolare:
    • Muffole (non guanti)
    • Vari strati di indumenti resistenti a vento e acqua
    • Due paia di calze (evitare il cotone)
    • Sciarpa e copricapo che protegga anche le orecchie (per impedire la notevole dissipazione di calore che avviene dalla testa)

Evitare:

  1. Temperature estremamente fredde, specialmente in presenza di venti forti
  2. Vestiti bagnati
  3. Cattiva circolazione, più probabile con l’età avanzata, vestiti o stivali stretti, posizioni rattrappite, stanchezza, alcuni farmaci, fumo e alcolici

Fonti:

Traduzioni a cura della Dr.ssa Greppi Barbara

L'articolo Ipotermia e temperatura corporea bassa è stato inizialmente pubblicato su Farmaco e Cura.



Fonte: http://www.farmacoecura.it/malattie/ipotermia-e-temperatura-corporea-bassa/

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