sabato 29 ottobre 2016

Tempo di Dire NO alla Codeina

Quella fastidiosa tosse notturna che non vuole smettere. Quel dolore dopo un’operazione chirurgica. Per anni la codeina è stata utilizzata come farmaco di elezione per la gestione del dolore nei bambini e come antitussivo. Una nuova pubblicazione su Pediatrics ricorda che è tempo di dire NO alla codeina. Gli autori hanno tenuto a precisare ancora una volta i seri problemi che può creare questo farmaco.

Il dolore pediatrico

Il bambino non è un piccolo adulto. Spesso si sente pronunciare questa frase quando si parla di pediatria. Purtroppo, esattamente come un adulto, il bambino prova dolore. Ciò accade anche nei neonati prematuri che lottano per la vita. La gestione del dolore nei bambini è sempre stato un tema delicato, proprio perché l’organismo dei piccoli esseri umani non risponde ai farmaci allo stesso modo degli adulti. Per molto tempo la codeina è stata utilizzata nel trattamento del dolore dopo un intervento chirurgico e come soppressore della tosse. Ma di cosa stiamo parlando esattamente?

Che cos’è la codeina?

La codeina è senz’altro uno degli oppioidi più popolari, anche se molte persone non sono a conoscenza della natura di questa sostanza. Per più di 50 anni questo componente naturale dell’oppio è stato prescritto come analgesico, nonostante non ci fossero prove concrete della sua efficacia nella gestione del dolore. In realtà, la codeina non ha nessun effetto analgesico di per sè. Per essere efficace deve essere metabolizzata nel fegato, dove viene convertita in morfina. Non tutti convertiamo la codeina in morfina allo stesso modo. Questa abilità di conversione varia significativamente da persona a persona e questa variabilità è scritta nel DNA. Sono circa 70 gli alleli che influenzano il metabolismo della codeina. Solitamente ne ereditiamo due dai nostri genitori, ma grazie alla duplicazione genica potremmo ereditarne anche di più.

I possibili danni

Molte persone che metabolizzano correttamente la codeina potrebbero godere dei suoi effetti analgesici, che si sono dimostrati più deboli dell’ibuprofene, con molti più effetti collaterali. A seconda di quali alleli le persone hanno ereditato, potrebbero non essere proprio in grado di metabolizzare la codeina. In questo caso prenderebbero gli effetti collaterali senza alcun sollievo per il dolore. All’estremo opposto dello spettro ci sono persone che metabolizzano anche troppo efficientemente il farmaco. La dose consistente di morfina prodotta dal fegato in questo caso potrebbe portare alla soppressione respiratoria.

In un rapporto del 2015, l’FDA è riuscita a contare 64 casi di depressione respiratoria e 24 morti infantili tra il 1965 e il 2015. In un rapporto del 24 aprile 2015 l’EMA (European Medicine Agency) ha controindicato l’uso della codeina per la tosse e il raffreddore nei bambini sotto i 12 anni. L’uso del farmaco è stato anche sconsigliato nei pazienti tra i 12 e i 18 anni con problemi respiratori.
Nonostante questo, la codeina viene ancora largamente usata come soppressore della tosse nei bambini. Soppesando rischi e benefici, il bilancio è sfavorevole per la codeina. La ricerca dovrebbe focalizzarsi forse un po’ di più sulla ricerca di alternative sicure per il trattamento del dolore in età pediatrica.

Come diceva un articolo pubblicato negli scorsi giorni ne “La medicina in uno scatto” siamo nell’era della farmacofobia. Siamo anche nell’era di internet e della medicina fai da te. Improvvisamente siamo tutti esperti di medicina. I farmaci non sono qualcosa di cui dobbiamo avere paura, se rimandiamo le nostre scelte al consiglio di un esperto. Fidarsi delle credenze comuni e somministrare a cuor leggero un farmaco come la codeina ad un bambino potrebbe rivelarsi una cattiva scelta.

L'articolo Tempo di Dire NO alla Codeina sembra essere il primo su La Medicina in uno Scatto.



Fonte: http://lamedicinainunoscatto.it/2016/09/tempo-di-dire-no-alla-codeina/

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