giovedì 27 ottobre 2016

Saturazione dell’ossigeno nel sangue

Definizione

Gli eritrociti (i globuli rossi del sangue) trasportano l’ossigeno attraverso le arterie a tutti gli organi interni. Devono portare quantità di ossigeno sufficienti a mantenere vivo l’organismo.

In condizioni normali, durante il transito nei polmoni, il 95-100% degli eritrociti viene caricato (saturato) con l’ossigeno. In caso di malattie polmonari o altre affezioni si può ridurre la percentuale di eritrociti che trasporta quantità fisiologiche di ossigeno; la saturazione di ossigeno può quindi scendere sotto il 95%.

Se la saturazione di ossigeno nel sangue è troppo bassa, può essere necessario assumere ossigeno per via respiratoria.

L’ipossiemia consiste in livelli di ossigeno ematico, in particolare nel sangue arterioso, al di sotto del normale. È il segno di un problema respiratorio o circolatorio e può manifestarsi con vari sintomi, tra cui l’affanno.

Viene determinata misurando il livello di ossigeno in un campione di sangue prelevato da un’arteria (emogas analisi arteriosa). Può anche venire stimata misurando la saturazione di ossigeno nel sangue con un pulsossimetro, un piccolo dispositivo che si aggancia a un dito.

L’ossigeno arterioso normale è circa 75 – 100 mmHg. In genere, valori inferiori a 60 mmHg indicano la necessità di supplementi di ossigeno. I valori normali rilevati con il pulsossimetro oscillano tipicamente tra 95 e 100%. Valori inferiori a 90% sono considerati bassi.

Cause

Sono necessari vari fattori per fornire continuamente ossigeno a cellule e tessuti del corpo:

  • L’aria che si respira deve contenere abbastanza ossigeno;
  • I polmoni devono poter inalare l’aria contenente ossigeno ed esalare il biossido di carbonio;
  • Il sistema cardiocircolatorio deve essere in grado di far arrivare sangue ai polmoni, prendere l’ossigeno e distribuirlo attraverso il corpo.

Un problema con uno qualunque di questi fattori (ad esempio, l’altitudine, l’asma o una cardiopatia) può causare ipossiemia, soprattutto nelle condizioni più estreme, come l’attività fisica o una malattia. Quando l’ossigenazione del sangue cade sotto certi livelli, si potrà percepire

  • affanno,
  • cefalea,
  • confusione,
  • agitazione.

Sono cause comuni di ipossiemia:

  • Anemia
  • Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS, dall’inglese Acute Respiratory Distress Syndrome)
  • Asma
  • Nei bambini, difetti cardiaci congeniti
  • Negli adulti, cardiopatie congenite
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
  • Enfisema
  • Malattia interstiziale polmonare
  • Farmaci che deprimono l’attività respiratoria, come alcuni narcotici e anestetici
  • Polmonite
  • Pneumotorace (polmone collassato)
  • Edema polmonare
  • Embolia polmonare (coagulo di sangue in un’arteria dei polmoni)
  • Fibrosi polmonare
  • Apnea nel sonno

Quando chiamare il medico

  • Intenso affanno a insorgenza improvvisa, che impedisce le proprie funzioni abituali.
  • Intenso affanno con tosse, polso accelerato e ritenzione di liquidi a quote elevate (sopra circa 2.400 m).

Questi sono segni e sintomi di passaggio di liquidi dal letto vascolare ai polmoni (edema polmonare da alte quote), condizione che può risultare fatale e che richiede quindi l’intervento ospedaliero (chiamare il 118).

Consultare tempestivamente il medico a fronte di:

  • Affanno dopo modeste attività fisiche o a riposo
  • Affanno che peggiora durante l’esercizio o attività fisiche
  • Risvegli improvvisi con affanno o una sensazione di soffocamento (può trattarsi di apnea nel sonno)

Valori normali

A livello del mare, un soggetto sano ha in genere valori di saturazione di ossigeno tra 96% e 99%, e comunque sopra 94%. A 1.600 m, la saturazione di ossigeno dovrebbe essere sopra 92%.

Un valore di saturazione di ossigeno (SaO2) inferiore a 90% causa ipossia (che può anche essere conseguenza di un’anemia). L’ipossia da bassa SaO2 si manifesta con cianosi, ma la saturazione di ossigeno non riflette direttamente l’ossigenazione dei tessuti.

Effetti della ridotta saturazione di ossigeno:

  • 85% e superiore | Nessuna evidente menomazione
  • 65% e inferiore | In genere, funzionamento mentale alterato
  • 55% e inferiore | In genere, perdita dello stato di coscienza

Pulsossimetria

Il pulsossimetro misura indirettamente i livelli di saturazione di ossigeno. Questo processo non invasivo comporta l’introduzione di un dito della mano (in alternativa, un orecchio o un dito del piede) nel dispositivo, in cui viene misurata la quantità di rosso del sangue pulsante attraverso il dito tramite una luce rossa. Il pulsossimetro misura l’emoglobina, fornendo una percentuale di saturazione media (SpO2). Un valore SpO2 di 90% (equivalente a 55-60 mmHg di SaO2) è considerato critico. Il principio alla base dell’ossimetro è la misurazione quantitativa del rosso del sangue: più il sangue è rosso, maggiore è la saturazione di ossigeno.

Il pulsossimetro fornisce una rapida indicazione dei livelli di saturazione ematica, anche se è l’emogas del sangue arterioso a dare i risultati più accurati.

Esecuzione dell’esame

La saturazione di ossigeno può essere stimata facilmente e in modo indolore con un dispositivo a dito. Questo dispositivo emette una luce da un lato del dito; sul lato opposto, la luce in uscita viene misurata tramite un rilevatore. Questo dispositivo può fornire una valida stima della saturazione di ossigeno perché gli eritrociti saturi assorbono e riflettono la luce in modo diverso rispetto a quelli non saturi. Gli eritrociti sono rosso brillante quando contengono ossigeno, ma diventano bluastri quando non più saturi di ossigeno.

L’ossimetro da dito non può fornire una misura perfetta della saturazione d’ossigeno; può dare solo una stima grossolana e tali stime sono anche invalidate da elementi banali come unghie smaltate di rosso.

Emogas analisi

L’emogas analisi arteriosa è un modo migliore di misurare l’ossigenazione del sangue. Questa analisi richiede il prelievo di una piccola quantità di sangue direttamente da un’arteria. La maggior parte degli altri esami del sangue si basa su campioni di sangue venoso, quindi questo esame è leggermente diverso. In genere, viene usata l’arteria radiale, a livello del polso; è l’arteria che si usa per misurare il polso (la frequenza cardiaca).

Per prelevare il sangue da questa arteria, il personale sanitario localizzerà l’arteria cercando le pulsazioni. Alcuni soggetti riferiscono un qualche dolore durante il prelievo arterioso rispetto al venoso, ma la procedura richiede solo pochi secondi. Il livello di ossigeno (e altri parametri, come il livello di biossido di carbonio e il pH del sangue) può essere direttamente misurato sul sangue arterioso.

Prevenzione

Per rendere l’affanno più sopportabile, provare a:

  • Smettere di fumare. In caso di diagnosi di BPCO o altra malattia polmonare, la prima cosa da fare è smettere di fumare.
  • Evitare il fumo passivo. Evitare ambienti in cui altri fumino. Il fumo esalato da altri può ulteriormente danneggiare i propri polmoni.
  • Praticare un’attività fisica regolare. Può sembrare difficile fare attività fisica con problemi respiratori, ma una regolare attività fisica può complessivamente migliorare forza e resistenza.

Fonti:

L'articolo Saturazione dell’ossigeno nel sangue è stato inizialmente pubblicato su Farmaco e Cura.



Fonte: http://www.farmacoecura.it/diagnostici/saturazione-dellossigeno-nel-sangue/

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